La storia della nascita di questa gloriosa compagnia viaggiante

L'aia della vecchia col gallo

Nell'antica terra di Tuscania, ai tempi del ducato di Fiorenza, v'era un villaggio molto particolare con una piazza e cento contrade.

Sulla piazza si affacciavano tre grandi palazzi, e nei tre palazzi vivevano con le loro famiglie, tre terribili ragazzini: Coriandolo, Muflone e Tornello.

Coriandolo era furbissimo, e portava un lungo cappello sulla testa; Muflone aveva le orecchie sempre tese come pelli di tamburo e cantare canzonette malvage era la sua grande passione.

Infine vi era Tornello, dagli occhi grandi grandi, specializzato in precisissimi tiri con la fionda.... i guai più seri li combinava sempre lui!

Gli abitanti del paese, erano gente tranquilla, non erano abituati a tutto quel frastuono. In origine il borgo echeggiava di una candida serenità, ma ora, sotto il dominio di quelle pesti, tutto era cambiato e la tristezza si era diffusa ovunque.

I vecchietti rischiavano d'inciampare in trappole e sgambetti, gli uccelli e le cicogne venevano bersagliati a sassate sui loro nidi, i polli, le uova e le galline, volavano alti nel cielo, tirati lassù da quei rampolli.

La frutta sugli alberi dei contadini non faceva neanche in tempo a maturare.

Il terrore però, quello vero, nasceva da fatti ben più gravi!

I tre terribili manigoldi piantavano guai seri anche nell'aia della vecchia!!

Ai margini del villaggio viveva infatti un'anziana signora: era gobba, con gli occhiali, aveva tanti, tantissimi anni, e sapeva molte cose, proprio come le persone sagge, ed aveva sempre con sè il suo galletto. Tutti la chiamavano per questo "la vecchia dell'aia col galletto."

In realtà in pochi la comprendevano perchè era di poche parole, ed in molti rimanevano straniti dai suoi lenti movimenti.... anche nelle situazioni più pericolose.

"Quella vecchia è strana" pensava la gente del paese "il mistero la accompagna".

Qualcuno diceva che fosse una strega... che un giorno avrebbe anche potuto mandare un castigo.

Ma in fondo questo non si sapeva, e l'unica cosa da fare era rispettarla sempre.

Ebbene Tornello, Coriandolo e Muflone di questo non si curavano e gracchiando al cielo i loro sberleffi, giocavano nell'aia strappando dal filo le sue vesti stese.

Gli abiti volavano nel vento e i loro canti echeggiavano così:

"Qui all'aia, cara vecchia,

noi siam venuti in tre,

preparati vecchietta

che ci burliam di te".

Per molti mesi, questo fu l'andazzo, ed in paese gli abitanti tremavano immaginando il peggio.

Giunse un bel giorno di primavera.

I tre ragazzini si agitavano nell'aia indaffarati come sempre con polli e carretti, quando all'improvviso, nel cielo dominò il volo di una grande civetta, il gallo cantò.

Era la rara civetta dagli occhi cerchiati, scuri come se portasse dei veri occhiali; volò lì intorno e poi scappò lontana!

Senza attendere un attimo di troppo i tre furfanti si tuffarono alla ribalta verso la loro nuova preda, e mentre correvano coi bastoni alzati la canzonavano gridando: "Civetta, Civetta!

Dal profilo di vecchietta,

vola un pochino più vicino...

e ti facciamo un bel festino!"

Raccolsero alcune pietre, mirarono con precisione su lei e... tirarono i loro colpi nel cielo...

PHAFFF...! Si udì.

L'ala della civetta si aprì larga, e i sassi passarono oltre, poi, come per incanto, si diffuse nell'aria una chiara nebbiolina, e là dove la nebbia sfiorava, ogni movimento magicamente si bloccava.

...In pochi attimi regnò il silenzio, e i tre ragazzi furono immobili come statuette di ghiaccio.

"Oh miei cari birbantelli..." civettò la strana creatura

"il vostro carattere bizzarro richiede una pulita...

Ebbene, con tocco di bacchetta qua e là,

in quattro e quattro'otto io lo farò brillar

e nel villaggio sempre porterà

buon umore e felicità!".

E spolverandoli con la sua bacchettina, lucidò la gioia, la bontà, e la simpatia che si tenevano stretti nel cuore, poi toccò Coriandolo, Tornello e Muflone e disse: "Uno, due e tre,

allegri giullari sarete per me!".

... e Coriandolo fu imbandito con scarpe a ricciolo ed un mucchio di cappelli. Tornello divenne un buffo giocoliere. Muflone fece il cantastorie e il musichiere.

La civetta dagli occhiali danzò soddisfatta lì intorno, poi volò lontana tra gli alberi dell'aia portando via con sè le vecchie cattiverie dei tre fanciulli.

Gli abitanti, allibiti, non riuscirono a pronunciare una sola parola, ma in molti sospettarono uno stretto legame tra la civetta dagli occhiali e la misteriosa vecchia dell'aia, e dall'unione dei due personaggi nacque la leggenda della "Vecchia saggia dell'aia col galletto che leggiadra come una civetta in volo, mutava i bambini dal cuore di pietra in bambini dal cuore d'oro!".

I tre piccoli mascalzoni diventarono da quel giorno un'autentica compagnia di giullari, i "Gallistriones" si chiamarono, e per il piacere dei presenti improvvisarono i loro spettacoli per le strade del villaggio.

Coriandolo si divertiva a raccontare fantasticherie scambiandole col vero, Tornello si divertiva a scambire verità col falso, e Muflone musicava tutto e cantava storie in rima. E insieme facevano anche numeri di mangiafuoco.

Tutto era speciale, e la gente non smetteva mai di applaudire!

Fu così che uno dopo l'altro, gli abitanti del villaggio iniziarono a prender parte allo spettacolo, inventando per l'occasione i ruoli più bizzarri: chi si fece attore, mimo o danzatore; qualcuno fu "strumento", menestrello oppur cantore: non vi era pù un solo spettatore, tutto il pubbico ora era attore!

Seguirono spettacoli memorabili, celebrati e rinomati in tutto il ducato, e si dice che i "Gallistriones" siano stati la compagnia di teatro più divertente di tutto il creato!

Questa è la storia dei Gallistriones, pensate, in Francia è stato pubblicato un libro per bambini, disegnato da una nostra amica Livornese, che racconta questa storia con dei disegni fantastici!! ... e i nostri nomi.
Tournichè, Coriandre, Muflon.