Aneddoti, storielle, curiosità

Giullari

 
Giullare è una parola che deriva dal provenzale joglar e che deriva a sua volta dal latino iocularis, "colui che scherza, che motteggia": il termine appare nei testi del IX secolo come sinonimo di mimo e di istrione, assumendo poi anche quello di giocoliere, saltimbanco, buffone, acrobata e cantastorie, esperto nel divertire il pubblico con la danza, la musica, la recitazione o la giocoleria.
L'età aurea dei giullari va dal X al XIII secolo. Vivendo ai margini della vita sociale, in promisquità, giullarie giullaresse furono visti dalla chiesa come sinonimo di peccatori e corruttori della moralità. I giullari eserecitavano nei dintorni dei santuari, nelle piazze, nei castelli, particolarmente durante le solennità religiose, recitando in queste occasioni, rappresentazioni tratte dalle vite dei santi. Ebbero un importante ruolo di supporto nella diffusione della poesia in lingua volgare, in particolare quella dei trovatori provenzali, che era sempre accompagnata dalla musica e doveva essere cantata
 
 

Gallistriones

Molte delle conoscenze che ci sono giunte intorno al mondo dei giullari vengono da interdizioni e divieti che la chiesa emetteva nei loro confronti. E nel "Summa confessorum" di Tommaso di Cobahm del XIII° secolo che si trovano i primi riferimenti dei Gallistriones.

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"Sono tre i generi di istrioni: alcuni trasformano il loro corpo denudandosi turpemente e indossando orribili maschere, vi sono altri che non hanno fissa dimora e seguono le corti dei potenti dicendo cose obbrobiose degli assenti per il piacere dei presenti, infine ci sono i Gallistriones che per loro movenze e gesti trasformano il loro corpo facendolo rassomigliare a quello di galli."
Scrive infatti di loro Tommaso Di Cobham"…quidam transformant et trasfigurant corpora sua per turpes saltus e turpes gestus e similiora gallibus sunt."

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Di certo i più rappresentativi tra i GALLISTRIONES di cui ci giunge notizia sono Tornello da Rabatta e Muflone da Castel Maggiore giullari vissuti intorno al 1300. Ignota la loro origine, ma sono numerosi i segni della loro presenza nei territori a cavallo dell'Appennino che oggi corrispondono a Toscana, Marche, Emilia Umbria.

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I galli nella storia

di Tornello

Adesso voglio anche darvi qualche notizia circa i Galli, ho fatto ricerche e ho scoperto che il Gallo è un animale riccamente simbolico, e assai buono da pensare. Mi ricordo dagli studi di teatro fatti in gioventù che Socrate nelle ultime parole a Critone nel finale di "Fedone" dicesse:

"Dobbiamo, o mio caro, offrire un galletto ad Asclepio!"

Il gallo è un animale caro a Ermes, ma anche ad "Apollo" (Da qui potrebbe nascere una tribù di Dei dei Galli!!) e ad Asclepio, come detto, Dio della medicina e della buona morte.

Ma poi ho scoperto che esiste L'"Alectryomanzìa" che è l'arte di divinazione attraverso i Galletti.

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Proverbi

 

Al ciante il gjàl,
al criche el dì,
mandi ninine
o voi a durmì

Questo è il proverbio con il quale si apre la sagra del Gjàl o Gialùt di Roveredo in Piano (PN)

 

Links

Per saperne di piu' sui giullari: http://www.giullaria.org/

Giullari del Diavolo

Cavalieri di Suvereto

Medioevo in rete: compagnie teatrali

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Buon auspicio

 

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